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Mostre, convegni e un libro per ricordare, attraverso le opere fotografiche di 6 autori

Il Foto Archivio Storico Trevigiano della Provincia di Treviso è tra i vincitori del bando “Strategia Fotografia 2023” del Ministero della Cultura grazie a un progetto multidisciplinare intitolato “Calamita/à: indagini e ricerche sui territori del Vajont”. Proprio in questi giorni è arrivata la comunicazione ufficiale dal MIC, che ha dato responso positivo: l'iniziativa ha infatti ottenuto un finanziamento di 63.300 euro che consentirà di sviluppare, nel corso del prossimo anno, una rassegna di mostre fotografiche dedicate, convegni e un libro con gli scatti di 6 autori coinvolti, nazionali e internazionali, per offrire uno sguardo eterogeneo sul tragico evento che, 60 anni fa, provocò l'inondazione di numerosi Comuni ai piedi del Monte Toc causando la morte di migliaia di persone.

Obiettivo del bando ministeriale era quello di individuare proposte culturali che incentivassero la produzione, la conservazione e la valorizzazione della fotografia e del patrimonio fotografico italiano: il FAST della Provincia, istituito nel 1989 con l'acquisizione del fondo Giuseppe Fini e ampliato nel corso del tempo grazie a numerose donazioni di rilevanza storica, custodisce oggi un archivio di 600.000 immagini, tra cui anche preziosi materiali relativi al Vajont finora mai esposti.

Il progetto artistico “Calamita/à: indagini e ricerche sui territori del Vajont” intende affrontare il tema attraverso gli scatti di 6 autori del panorama contemporaneo, ovvero Gianpaolo Arena, Marina Caneve, Céline Clanet, François Deladerriere, Petra Stavast e Jan Stradtmann, che saranno al centro di mostre dedicate negli spazi del FAST della Provincia di Treviso, Spazio Labo' – Centro di fotografia di Bologna e del museo M9 di Mestre. Ad affiancare le esposizioni, convegni ad hoc con le voci e i contributi degli autori, di docenti, ricercatori ed esperti per analizzare il drammatico evento del Vajont da molteplici punti di vista: geopolitico, trasformazioni territoriali, crisi climatica, flussi migratori, emarginazione sociale delle minoranze e identità.

Al FAST della Provincia di Treviso, al Sant'Artemio, saranno esposti gli scatti degli autori nella loro interezza, in nuclei indipendenti, ciascuno con il proprio testo di descrizione; la mostra sarà affiancata dall'esposizione dei materiali d'archivio riguardanti il Vajont custoditi dal FAST stesso e finora mai esposti. In sede espositiva sarà anche riprodotta un'opera di sound art, realizzata in collaborazione con l'etichetta discografica Silentes/13.

“Un grande orgoglio vedere il progetto del nostro Foto Archivio Storico Trevigiano tra i vincitori del bando del Ministero della Cultura – sottolinea Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso – la tragedia che travolse, 60 anni fa, le comunità bellunesi limitrofe alla diga del Vajont ha causato la perdita di migliaia di cittadine e cittadini, rimanendo impressa con profondo cordoglio nella memoria di tutti i veneti: questo progetto del FAST, in collaborazione con il museo M9 e con Spazio Labo', gli artistici e numerosi ricercatori e studiosi, rappresenta una nuova e importante occasione per ripercorrere quanto accaduto e approfondirlo in modo analitico, anche alla luce dello scenario attuale del territorio e dell'evoluzione che vissuto da allora. Abbiamo tenuto alta l'attenzione sul dramma del Vajont anche come UPI Veneto: proprio quest'anno, infatti, insieme all'amico e presidente della Provincia di Belluno Roberto Padrin, abbiamo commemorato le vittime della catastrofe alla presenza del Ministro alla Protezione Civile Musumeci, in visita a Longarone nei mesi scorsi. Un'occasione per ricordare anche l'indispensabile ruolo dei volontari di Protezione Civile per la protezione e la tutela del territorio e della comunità, insieme all'urgenza di un maggiore coinvolgimento delle Province, già sottolineata nelle richieste al Governo di revisione della legge 56/2014, nei tavoli operativi in materia di tutela territoriale, prevenzione dei fenomeni di desertificazione e dissesto, risanamento idrogeologico e messa in sicurezza delle situazioni di rischio, quali interlocutori fondamentali non solo per l'autorità in materia di viabilità provinciale, ma anche per il cospicuo patrimonio informativo raccolto e consolidato con la lunga esperienza passata. La mostra con i preziosi materiali del FAST al Sant'Artemio, il prossimo anno, sarà sicuramente buona opportunità di riflessione anche su questi temi”.

Sono 14 le squadre trevigiane attivate sino a oggi per gestione emergenza maltempo e soccorsi

La Protezione Civile della Provincia di Treviso sta proseguendo, in questi giorni, le operazioni di soccorso alla popolazione, ripristino delle condizioni di sicurezza e ripulitura delle strade e delle abitazioni in Emilia-Romagna, nelle zone colpite dalle tragiche inondazioni che si sono abbattute nelle ultime settimane nel Ravvennate, nel Bolognese e nella zona di Forlì-Cesena. Giovedì scorso erano stati attivati sulla base delle direttive della Regione Veneto altri 11 gruppi di volontari della Protezione Civile Provinciale, che si aggiungevano ai primi due da Montebelluna e Oderzo attivati durante la prima ondata di maltempo sul territorio emiliano-romagnolo. In questo fine settimana sono partite altre 4 squadre, per attività di soccorso nel Comune di Solarolo, in provincia di Ravenna: si tratta di volontari appartenenti al Gruppo Volontari di Protezione Civile del Comune di Treviso, al Gruppo Comunale Volontario di Protezione Civile di Paese, all'Associazione Volontari Anti Incendi Boschivi e Protezione Civile dei Comuni di Revine Lago e Tarzo ODV e al Nucleo Volontario di Protezione Civile di Godega di Sant'Urbano.

 

Merli, tortore, caprioli, ricci e lepri le specie più frequenti

Sono più di 500 gli interventi di salvataggio e recupero degli animali selvatici in difficoltà attuati nel primo quadrimestre del 2023 dal Centro di Recupero Animali Selvatica della Provincia di Treviso, 57 quelli attualmente presenti al Centro per le cure necessarie. Il servizio è gestito 24 ore su 24 direttamente dall'Ente, grazie all'intensa attività svolta dalla Polizia Provinciale e dal personale medico e sanitario incaricato dalla Provincia, e consiste nelle operazioni di recupero e cura della fauna selvatica trovata in condizioni critiche sul territorio della Marca Trevigiana. Gli animali, una volta ripristinate le loro condizioni di salute, vengono opportunamente seguiti, riabilitati e rimessi in libertà.

Da inizio anno, le specie più segnalate dalla cittadinanza e successivamente recuperate dal CRAS sono il merlo (91 esemplari) il riccio europeo (43), la lepre europea (42), la tortora dal collare (40), il capriolo (26), il germano reale (25), il codibugnolo (16) e il colombaccio (15 esemplari). Per quanto riguarda i cuccioli e gli svezzamenti, i periodi più intensi sono stati febbraio, quando sono iniziate le cucciolate di lepri, circa 30 quelle seguite, e successivamente aprile, in cui si è verificato il maggiore afflusso di merli, tortore, allocchi e picchi, ma anche cuccioli di riccio. Le specie adulte più presenti al centro, attualmente in degenza, sono 13 merli, 12 tortore dal collare, 10 germani reali, 5 lepri europee e 4 gheppi. Proprio in questi giorni, infine, sono state liberate 5 cinciallegre e 5 storni. Ormai “mascotte” del CRAS della Provincia, infine, Bianchina, il capriolo femmina che dall'anno scorso è in custodia al Centro, che in ottima salute segue tutte le attività del personale.

Per quanto riguarda le zone della Provincia da cui provengono principalmente gli animali selvatici recuperati, la più frequente è Treviso, con 79 salvataggi a oggi, a seguire Paese (41), Lancenigo (32), Mogliano Veneto (24), Vittorio Veneto (21), Susegana (20), Possagno (17), Vedelago (14), Roncade (12) e Castelfranco (10). Tra i recuperi fuori regione, nel Bellunese, si ricordano in particolare il caso della lupa “Elsa”, ma anche 2 allocchi e uno sparviere.

La cittadinanza può segnalare la presenza di esemplari in difficoltà telefonando al numero 320 4320671: si invitano cittadine e cittadini, inoltre, a non toccare gli animali di propria iniziativa e a seguire le indicazioni fornite dal personale esperto.

È possibile inviare la propria candidatura in vista dell'esame fino all'8 giugno

La Provincia di Treviso dà il via ufficiale alle selezioni uniche per il personale da assumere nelle pubbliche amministrazioni del territorio: pubblicati i primi due bandi per cercare cittadine e cittadini disponibili a lavorare negli Enti locali e nei Comuni nei ruoli di istruttori amministrativi e istruttori tecnici diplomati negli indirizzi Costruzioni, Ambiente e Territorio. Gli interessati possono inviare la propria candidatura fino all'8 giugno, secondo le modalità indicate nella sezione “Concorsi Unici” del sito www.provincia.treviso.it (cliccando il pulsante dedicato in homepage). Alle candidate e ai candidati iscritti sarà comunicata, nelle prossime settimane, la data della prova scritta: chi supererà positivamente la prova, che non prevede punteggio, sarà inserito nell'elenco degli “idonei” a lavorare nelle Amministrazioni locali.

Le selezioni uniche sono una novità che la Provincia aveva già annunciato l'anno scorso, a dicembre, per dare un supporto concreto ai Comuni in difficoltà a trovare personale preparato e figure specifiche da assumere rafforzando i propri organici. Nel dettaglio, la Provincia di Treviso offre agli Enti locali un nuovo servizio, alla luce della lunga esperienza maturata nell'ambito delle gare per l'affidamento di lavori e servizi, questa volta per l'assunzione di nuovo personale: si occupa, dunque, di gestire le procedure delle selezioni uniche, dalla predisposizione del bando allo svolgimento degli esami e delle prove, fino alla formazione dell'elenco di idonei, che sarà pubblicato sul sito della Provincia. Ai Comuni, o agli Enti aderenti, spetta la programmazione dei fabbisogni di assunzione e la stipula dei contratti.

Il primo bando pubblicato dalla Provincia riguarda la formazione di un elenco di cittadine e cittadini idonei a essere assunti in qualità di Istruttori Amministrativi, per svolgere attività nel campo amministrativo e contabile, la redazione di atti amministrativi, la raccolta, organizzazione, elaborazione, aggiornamento e conservazione di dati e informazioni. L'unico requisito specifico è il possesso del diplome di scuola secondaria di secondo grado.

Tutte le informazioni sono disponibili al link: https://bit.ly/bando-istruttore-amministrativo

Il secondo bando è per la ricerca di Istruttori Tecnici, con diploma di scuola superiore in “Costruzioni, Ambiente e Territorio”, geometra o perito industriale edile, oppure laureati in ingegneria civile e ambientale, scienze dell'architettura, scienze e tecniche dell'edilizia, scienze della pianificazione territoriale, urbanistica, paesaggistica e ambientale. Le competenze previste riguardano, per esempio, la predisposizione di elaborati tecnici o tecnico-amministrativi con l'utilizzo del software CAD, il supporto nella redazione e verifica di progetti e preventivi di opere, sovraintendenza, organizzazione e controllo di operazioni di carattere tecnico nei settori dell’edilizia scolastica, del patrimonio stradale e istituzionale.

Tutte le informazioni sono disponibili al link: https://bit.ly/bando-istruttore-tecnico

"Dopo la presentazione ufficiale, il 26 aprile nel corso dell'Assemblea dei Sindaci e del Consiglio Provinciale, delle procedure che gestiremo come Provincia per le selezioni uniche del personale per i Comuni, diamo il via ufficiale con i primi due bandi dedicati alla ricerca di istruttori tecnici e di istruttori amministrativi da assumere nelle amministrazioni locali - sottolinea il presidente della Provincia di Treviso - sono sicuro che le selezioni uniche siano uno strumento non solo utile a snellire le procedure di assunzione, ma soprattutto un valido aiuto per sopperire alle carenze di organico. La Provincia vanta un'esperienza consolidata come Stazione Unica Appaltante per affidare lavori e servizi in tutto il territorio, ora impiegheremo questa stessa esperienza offrendoci come Stazione Unica anche per il personale dei Comuni, che devono semplicemente aderire alla convenzione dedicata: rilancio dunque l'invito a tutte le sindache e ai sindaci, in modo da accelerare i tempi e sbloccare le criticità nelle amministrazioni quanto prima".

 

 

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Pubblicata dal Ministero la graduatoria degli interventi ammessi a finanziamento

La Provincia di Treviso ha ottenuto i finanziamenti messi a disposizione dal Ministero dell'Istruzione per la messa in sicurezza e la riqualificazione dell'edilizia scolastica nell'ambito del Next Generation EU: sono dunque risultati vincitori del bando i progetti presentati per la riqualificazione architettonica e funzionale della palestra del Liceo "Da Vinci" di Treviso, per 1.100.000 euro, della palestra dell'IIS "Riccati-Luzzatti" di Treviso, per un valore di 1.800.000 euro e, infine, l'opera di realizzazione della nuova palestra al servizio dell'IPSSAR "Beltrame" di Vittorio Veneto da 3.150.000 euro, di cui 2.600.000 da PNRR e 550.000 dal Comune di Vittorio Veneto nell’ambito di un accordo.

Ora la Provincia è in attesa di conoscere maggiori informazioni sulle tempistiche di erogazione dei finanziamenti ottenuti.

“Ancora una volta, grazie all'impegno e alla tempestività della squadra di ingegneri e tecnici della Provincia, siamo riusciti a portare a casa i risultati che speravamo – spiega Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso - aver ricevuto proprio in questi giorni, da parte del Ministero, l'ennesima conferma che tre nostri progetti di riqualificazione presentati a fine anno sono risultati vincitori ci riempie di soddisfazione e ci fa essere ancora più ottimisti sui numerosi nuovi progetti che abbiamo appena candidato al bando regionale del 10 gennaio: penso per esempio all'ultima candidatura presentata in tempi velocissimi, per la costruzione della nuova sede del liceo Scarpa a Oderzo: lunedì sera abbiamo avuto l'ok per acquisire il terreno dietro al Sansovino, e ieri mattina abbiamo inviato in Regione tutta la documentazione necessaria. Ora, grazie alla vittoria del bando palestre, siamo pronti per partire con i tre progetti per la riqualificazione e la messa in sicurezza dei locali sportivi dei tre istituti, opere che avevamo inserito nel nostro Programma Triennale e che ora potremo finalmente avviare. Il dato che mi piace ricordare sempre, infine, assieme all'importanza di realizzare delle strutture a uso scolastico sicure e adeguate per i nostri giovani, è quello ambientale: anche questi interventi, infatti, hanno l'obiettivo di efficientare le palestre da un punto di vista energetico, rientrando a tutti gli effetti nell'ampio programma di opere che, ogni anno, ci consentono di risparmiare 1700 tonnellate di CO2, ridurre dell'8% i consumi termici e del 30% quelli elettrici. Inoltre una palestra è sempre un edificio a disposizione non soltanto del mondo scolastico, ma anche alle tante associazioni sportive del territorio e, specie a Vittorio, può ospitare anche gare ufficiali”.

 

In questi giorni la Provincia di Treviso sta ricevendo dalla cittadinanza alcune segnalazioni, sia su presunti tecnici del gas che si recano a domicilio per proporre contratti, effettuare controlli e verifiche sugli impianti, dichiarando di essere stati incaricati dall'Ente, sia su rilevazioni statistiche via telefono da parte di operatori che vogliono recuperare informazioni sulle condizioni vita-lavoro delle donne del territorio. Nessuna di queste attività è riconducibile alla Provincia, si tratta pertanto di truffe con le quali portare massima prudenza. La Provincia invita a segnalare sempre le situazioni dubbie.

L'Amministrazione ricorda a tutta la comunità che la Provincia non svolge mai servizi né monitoraggi a domicilio sul territorio, pertanto invita cittadine e cittadini a non rilasciare nessuna informazione personale né comunicare nessun genere di dato a qualunque tecnico si presenti come tecnico della Provincia di Treviso.

A queste segnalazioni, si aggiungono anche presunti sondaggi telefonici di operatori che si presentano come impiegati provinciali per svolgere delle ricerche sulle condizioni di vita e lavoro delle donne: la Provincia non effettua nessun tipo di rilevazione statistica contattando direttamente la cittadinanza, pertanto si invita alla massima cautela, evitando anche in questo caso di rispondere divulgando qualsiasi genere di informazione personale.

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Si è svolto mercoledì 25 gennaio, nella sede della Provincia di Treviso, il primo Consiglio direttivo dell'Unione Province del Veneto del 2023: all'ordine del giorno, gli esiti dell'incontro tra il Comitato UPI nazionale e il Ministro Calderoli, tenutosi a Roma il 18 gennaio, un quadro sulla situazione finanziaria attuale delle Province, il bando regionale per gli interventi di edilizia scolastica 2023 e il piano assunzioni di personale per la Polizia provinciale nel triennio 2023-2025. L'incontro è stato occasione per ringraziare per l'operato i presidenti uscenti Francesco Rucco, della Provincia di Vicenza, e Manuel Scalzotto, della Provincia di Verona.

Hanno preso parte all'incontro Stefano Marcon, presidente dell'Unione province italiane del Veneto e presidente della Provincia di Treviso, Roberto Padrin, presidente della Provincia di Belluno, Enrico Ferrarese, presidente della Provincia di Rovigo, Daniele Canella, vice presidente della Provincia di Padova, Maria Cristina Franco, vice presidente della Provincia di Vicenza, Michele Fratino, segretario generale della Città Metropolitana di Venezia, e Manuel Scalzotto, presidente della Provincia di Verona. In collegamento da Vicenza il presidente Francesco Rucco.

Sulla revisione della legge 56/2014 sulle Province, è stato ribadito il pieno sostegno dell’UPI Veneto alle proposte del Ministro Calderoli, durante l'incontro romano, che prevedono: la reintroduzione dell'elezione diretta per Presidenti e Consigli, la ricostituzione della Giunta e l'uniformazione di tutti i mandati degli organi a 5 anni, con l'ampliamento delle funzioni delle Province, in accordo con la Regione, in particolare per quanto riguarda programmazione dello sviluppo locale, Stazioni Uniche Appaltanti, progetti europei e digitalizzazione, a fronte di un'adeguata distribuzione delle risorse economiche e di personale. Piena condivisione rispetto ai contenuti espressi ieri dal presidente UPI, Michele De Pascale, in audizione alla Prima Commissione Affari Costituzionali del Senato, sui disegni di legge presentati dai vari gruppi parlamentari sul riassetto istituzione delle Province

Secondo tema sul tavolo la questione finanziaria: a oggi, il divario tra le entrate proprie delle Province e il loro fabbisogno standard, in Italia, è di 842 milioni di euro, come certificato dalla Commissione Tecnica per i Fabbisogni Standard. Per coprire, almeno parzialmente, lo squilibrio, sono stati messi a disposizione dal Governo per gli Enti Provincia 58 milioni per il 2022, 73 milioni per il 2023 e 95 milioni per il 2024: una somma, pari a 438 milioni di euro, che risponde a solo la metà delle necessità attuali. La situazione di parte corrente delle Province, e Città Metropolitane, è ulteriormente aggravata dal repentino calo delle entrate proprie tributarie legate al mercato dei veicoli (IPT e Rcauto), che registra tra 2021 e 2022 un andamento negativo per oltre -200 milioni rispetto allo stesso periodo del 2021.
Come soluzione a queste criticità, UPI ha stilato 6 richieste da inviare al Governo: innanzitutto, per il 2023, garantire la copertura dei maggiori oneri connessi a energia e gas, che per l'annualità corrente si stimano a circa 200 milioni in più da stanziare; ristorare le minori entrate tributarie per gli anni 2023-2024; prevedere un piano assunzioni straordinario, a carico del bilancio dello Stato, di 500 nuovi dipendenti tra informatici, progettisti, specialisti per la gestione delle gare di appalto, operatori finanziari e della transizione digitale; eliminare la spending review a carico delle Province per il triennio; infine, introdurre un contributo statale per la copertura degli oneri contrattuali, di circa 25 milioni di euro, dovuti al rinnovo del Contratto Enti locali.

Ci si è confrontati sui nuovi finanziamenti nell'ambito del PNRR per realizzare interventi di messa in sicurezza e riqualificazione dell'edilizia scolastica, pari a 76.085.987,20 euro, di cui il 30% riservati alle Province e alla Città metropolitana, contenuti nella deliberazione della Giunta regionale del 10 gennaio 2023. Si tratta di un secondo piano di contributi, messi a disposizione dal Ministero dell’Istruzione, tramite la Regione, a favore degli Enti locali, necessari a finanziare interventi di demolizione e costruzione di immobili scolastici, adeguamento sismico, efficientamento energetico e ristrutturazione.

Infine, il piano assunzioni del nuovo personale di Polizia Provinciale: per il 2023, i Corpi provinciali della Polizia ittico venatoria nelle Province del Veneto sono formati da 119 dipendenti complessivi, suddivisi tra agenti e amministrativi. Per le 6 Province e la Città Metropolitana, in totale, i nuovi agenti quest'anno saranno incrementati di 25 unità, mentre altri 4 posti saranno riservati a nuovi amministrativi.

L'intervento è stato affidato a ITI Impresa Generale Spa di Modena

La Provincia di Treviso ha aggiudicato definitivamente i lavori di costruzione del nuovo ISISS Casagrande a Pieve di Soligo, in sostituzione degli edifici esistenti: a svolgerli sarà ITI Impresa Generale SpA di Modena, risultata vincitrice della gara di appalto. L'opera ha un valore complessivo, tra progettazione e lavori, di 9.604.460 euro, di cui 7.000.000 finanziati nell'ambito del piano NextGenerationEU e 2.604.460 da fondi propri della Provincia. L'inizio delle opere di demolizione delle attuali strutture è programmato per i prossimi mesi.

Gli interventi di costruzione del nuovo istituto sono stati pianificati per consentire la continuazione delle attività didattiche in loco, a eccezione delle attività sportive che saranno spostate nel vicino Palazzetto dello Sport Comunale. In sostituzione degli immobili esistenti, sarà costruito dunque un nuovo grande fabbricato, di tre piani, predisposto per ospitare 23 aule, 9 laboratori, aule multimediali, archivi e presidenza. Sarà inoltre installato un impianto fotovoltaico, riqualificato il controsoffitto della palestra, che verrà anche adeguata dal punto di vista sismico e verrà realizzata una nuova centrale termica. Anche questo edificio, come per gli altri progetti di edilizia scolastica realizzati dalla Provincia, sarà NZEB, in modo da garantire il massimo efficientamento e, allo stesso tempo, ottimizzare la fruibilità degli spazi e la didattica.

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La Provincia di Treviso ha approvato il progetto esecutivo per ricostruire l'ISISS “Casagrande” di Pieve di Soligo: l'intervento prevede la realizzazione di una nuovo immobile per la scuola superiore che sostituirà gli edifici attualmente esistenti. Il valore complessivo dell'opera, finanziata nell'ambito del NextGenerationEU, è di 9.600.000 euro, di cui 7.000.000 da PNRR e 2.604.460 da fondi propri della Provincia. L'inizio dei lavori è previsto per la primavera 2023.

L'Istituto “Casagrande” è situato in via Stadio, a Pieve di Soligo, e si articola in due corpi aule e una palestra. Gli interventi sono stati pianificati per consentire la continuazione delle attività didattiche in loco, a eccezione delle attività sportive che saranno spostate nel vicino Palazzetto dello Sport Comunale. Nel dettaglio, a sostituzione delle strutture esistenti di cui è prevista la demolizione sarà costruito un nuovo grande fabbricato, di tre piani fuori terra, predisposto per ospitare 23 aule, 9 laboratori, aule multimediali, archivi e presidenza; verrà installata, inoltre, un nuova cabina ENEL, si provvederà all'adeguamento sismico della palestra e alla predisposizione degli spogliatoi. Infine, sarà realizzata una pensilina ellittica di collegamento.

L'immobile sarà un edificio a prestazione energetica NZEB, in modo da garantire il massimo efficientamento e, allo stesso tempo, ottimizzare la fruibilità degli spazi e la didattica. A sud est verranno posati 80 moduli fotovoltaici monocristallini da 400Wp; l’inverter da 27,6 kW sarà installato nel locale tecnico. La potenza nominale dell’impianto è pari a 32,00 kWp per una produzione stimata di circa 29.818 kWh annui.Per quanto riguarda la palestra, oltre alle operazione di adeguamento sismico è programmato il rifacimento del controsoffitto con l'installazione di nuovi corpi illuminanti ad elevata efficienza e anche la realizzazione di una nuova centrale termica. Dall'attuale Archivio verranno ricavati gli spogliatoi e i servizi correlati, idonei ad ospitare due classi contemporaneamente.

Sul tetto sarà installato l'impianto fotovoltaico e, nel sottotetto, saranno collocati i sistemi di pompe di calore e trattamento aria. Tutti i serramenti e le facciate continue saranno a taglio termico, ad alta prestazione termoacustica, e verranno predisposti per l’applicazione di tende a rullo elettrificate esterne (previste in uno stralcio successivo) con l'obiettivo di schermare e modulare la luce naturale e il controllo dell’irraggiamento estivo.

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Manutenzione del tetto, riqualificazione sanitaria dei bagni e finiture edili interne ed esterne per oltre 1 milione

Venerdì 2 settembre, il presidente della Provincia di Treviso si è recato nella sede centrale dell'IPSSC “Besta”, a Borgo Cavour, per monitorare lo stato di avanzamento dei lavori di manutenzione straordinaria del tetto, riqualificazione sanitaria dei servizi igienici, installazione dei controsoffitti antisfondellamento, restauro degli scuri e di altre opere di finitura edile interne ed esterne all'istituto. L'intervento, finanziato dalla Provincia per un valore complessivo di 1.150.000 euro, è iniziato a metà giugno e il completamento è programmato per inizio ottobre. Insieme a lui, hanno preso parte al sopralluogo il sindaco del Comune di Treviso, il consigliere provinciale delegato all’Edilizia Scolastica, la dirigente scolastica del “Besta”, la squadra di tecnici della Provincia, la dirigente del settore Edilizia ing. Marina Coghetto, il RUP Maria Pia Barbieri insieme all'istruttore tecnico di supporto Mirco Tormena, il direttore operativo geom. Nerio Turato, l'ing. Pierluigi Brustolon dello Studio DFG Ingegneria, in qualità di coordinatore per la sicurezza, insieme all'arch. Carlo Beraldo, direttore dei lavori, l'impresa Boato Costruzioni srl insieme a rappresentanti e tecnici che stanno svolgendo i lavori.

La sede della scuola interessata dall'intervento è situata nel centro storico di Treviso, al civico 33 in Borgo Cavour, ed è delimitata a nord, est e sud da strade comunali, mentre a ovest confina con il parcheggio pubblico "Cantarane" e con la Parrocchia di Sant'Agnese. La struttura è composta da 27 aule, 5 laboratori di informatica, 1 laboratorio di disegno, 3 aule polivalenti, 11 uffici, 1 biblioteca, ulteriori spazi di relazione e ospita circa 500 tra studentesse e studenti.

Nel dettaglio, per quanto riguarda i lavori sulla copertura, l'opera di manutenzione consiste nella rimozione dei coppi e nella selezione di quelli in buone condizioni da disporre sopra alle tavelle in laterizio, al fine di bloccarle e creare una base per stendere una guaina impermeabile; sono state poi sostituite tutte le grondaie e i pluviali, ormai degradati, così come i serramenti degli abbaini; sistemato anche l’intonaco del cornicione. Il progetto ha previsto, inoltre, l'installazione di accessori per contrastare la nidificazione e impedire l'accesso di piccoli animali, nonchè la disposizione di una linea-vita per facilitare in futuro eventuali lavori manutentivi.

L'intervento nei bagni è consistito nella sostituzione delle piastrelle esistenti e delle porte interne, nel posizionamento di nuovi sanitari a norma di legge e nel rifacimento dell’impianto di riscaldamento e dell’impianto elettrico, oltre che nella verifica del sistema di scarico esistente. I lavori hanno permesso anche di ricavare ulteriore spazio per aggiungere i servizi igienici dedicati a persone con ridotta capacità motoria. Nei controsoffitti è stato completato un intervento di messa in sicurezza dal rischio di sfondellamento, attraverso la realizzazione di un nuovo controsoffitto in lastre di gesso rivestite. Per quanto concerne gli scuri in legno, questi sono stati smontati e restaurati, tramite carteggiatura, stuccatura e applicazione di uno smalto resistente agli agenti atmosferici. Infine, l'operazione ha riguardato la pulitura dei muri di recinzione, con rimozione della vegetazione presente e ripristino dell'intonaco. Le murature, inoltre, sono state parzialmente sostituite con mattoni aventi le stesse caratteristiche dei precedenti ed è stato programmato un trattamento battericida preventivo contro la formazione di funghi e muffe. Trattate anche le parti in ferro, grazie ad apposite soluzioni per inibire la corrosione.

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