Samantha De Bortoli

Samantha De Bortoli

I Tecnici provinciali al lavoro nella notte con i Vigili del Fuoco a Valdobbiadene, Cison di Valmarino, Tarzo, Maser e Vittorio Veneto

La nuova ondata di maltempo che ieri notte si è abbattuta nel territorio trevigiano ha provocato criticità sulla rete viaria provinciale: la Provincia di Treviso è immediatamente intervenuta, in collaborazione con i Vigili del Fuoco e con le ditte appaltatrici per la manutenzione delle strade, per verificare punti critici in cui le piogge hanno causato frane e colate di detriti. Dal primo monitoraggio, sono stati rilevati: alcune frane nel Comune di Valdobbiadene, sulla SP 36; cascate d’acqua dalle montagne circostanti sulla SP 635 Passo San Boldo nel Comune di Cison di Valmarino; cadute massi sulla SP 152 nel Comune di Tarzo, una frana sulla SP1 “del Mostaccin” nel Comune di Maser, una frana in località Longhere, sulla SP 35, nel Comune di Vittorio Veneto loc. Longhere SP 35.

Il Settore Viabilità della Provincia sta proseguendo in queste ore nelle operazioni di verifica e monitoraggio del territorio, oltre che nell’iter di avvio dei lavori di ripristino della sicurezza nei punti critici sopra citati.

Sempre in questi giorni, la Provincia ha terminato anche i lavori di messa in sicurezza sull’8° tornante della SP 140 a Borso del Grappa, provvedendo nelle ultime settimane a consolidare le strutture di sostegno del tornante lungo la provinciale “Strada Giardino”, strada di collegamento che porta alla cima del Monte Grappa. Oltre a questo intervento urgente, sono stati conclusi anche i lavori di rinforzo e chiusura della voragine che si era creata in prossimità del torrente Raboso lungo la SP 152 “Dei Colli Settentrionali” tra i Comuni di Miane e Valdobbiadene a fine dell’anno scorso: un’opera complessa che ha permesso di consolidare le fondazioni del ponte attraverso la realizzazione di una scogliera, che consentirà di prevenire e limitare l’erosione provocata dal fiume, di ripristinare la sicurezza del manto stradale e delle strutture di contenimento.

Sono 687 le amministratrici pubbliche nei Comuni Trevigiani: il 40% del totale

Sono 24 le sindache in Provincia di Treviso, il 25,5% del totale nei 94 Comuni della Marca nonché il 24,3% delle 103 prime cittadine del Veneto, dato che rende Treviso la Provincia col maggior numero di sindache in Regione seguita da Vicenza (19), Padova (17), Verona (15), Rovigo (13), Belluno (8), Venezia (7). Il numero complessivo delle amministratrici pubbliche trevigiane (che tiene conto di sindache, vice sindache, assessore o consigliere comunali), ammonta invece a 687, che rappresenta il 40% del totale (1.718). Un dato trevigiano in constante crescita negli ultimi 20 anni se consideriamo che nel 2003 le donne erano il 15,4% e nel 2013 il 21,9% del totale. Inoltre, le sindache sono raddoppiate: da 12 (2003) a 24 (2023).Altri dati di rilievo riguardano le dipendenti nei Comuni trevigiani (59% sul totale), nonché la partecipazione delle donne ai concorsi unici per il personale delle PA e al bando per il Servizio Civile: il 74% dei candidati che supera positivamente le selezioni per lavorare negli Enti locali è donna e sui 385 iscritti del 2024 al Servizio Civile le giovani iscritte sono oltre il 63%.

Hanno partecipato alla conferenza stampa di oggi Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso, Paola Roma, presidente Associazione Comuni Marca Trevigiana, Martina Bertelle, vicepresidente della Provincia di Treviso, Stefania Sartori, consigliera provinciale delegata alle pari opportunità, Olga Rilampa, presidente della Commissione provinciale pari opportunità e Tiziana Botteon, consigliera di parità. A sugellare l’appuntamento, un momento simbolico al termine della conferenza che ha visto tutte le partecipanti scrivere una parola significativa sul tema delle pari opportunità in un pannello dedicato, dal titolo “Una parola, un impegno”.

Questa la fotografia delle donne in carica nella pubblica amministrazione nel territorio della Provincia di Treviso. Da rilevare anche il dato che 3 Comuni hanno sia la sindaca che la vicesindaca. La Provincia di Treviso negli ultimi anni ha ottenuto sempre altissimi piazzamenti (tra il primo e il secondo posto) nella classifica sulla qualità della vita del Sole 24 Ore per quanto concerne le Pari Opportunità e il dato delle amministratrici ne è una conferma.

Nel dettaglio, nell’ambito delle sue competenze, la Provincia di Treviso si occupa della promozione della pari opportunità al lavoro, sul territorio, attraverso azioni mirate di sensibilizzazione rivolte ad amministratori, funzionari e componenti dei comitati unici di garanzia comunali e a studenti delle superiori nell’ambito dell’alternanza scuola lavoro. Le attività sono promosse in collaborazione con la Commissione provinciale per le pari opportunità e la Consigliera provinciale di parità: quest’ultima, viene nominata con decreto del Ministro del Lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro per le Pari opportunità.

L’Amministrazione provinciale, inoltre, è dotata di un Comitato Unico di Garanza, che si occupa direttamente di diffondere tra tutte le lavoratrici e i lavoratori una cultura condivisa sul tema, vigilando nel contempo per rilevare e contrastare eventuali situazioni di pregiudizio e violenza fisica e o psicologica. Da anni, l’Ente si avvale anche di un servizio di supporto psicologico, al quale il personale può rivolgersi nel più completo anonimato per ottenere sostegno e consulenza.

“Oggi abbiamo condiviso un momento istituzionale storico: essere la prima Provincia in Veneto per numero di sindache donne ci riempie d’orgoglio – sottolinea Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso – a causa di un improvviso impegno familiare, ho partecipato alla conferenza da remoto, nella doppia veste di presidente e di papà: potevo percepire chiaramente, insieme a mia figlia Sofia che ha seguito con me la conferenza, la grande partecipazione e l’emozione che oggi si respirava in sala Consiglio. Le prossime elezioni comunali sono vicine: negli ultimi 20 anni le sindache sono raddoppiate in Provincia di Treviso, pertanto l’invito che voglio rivolgere alla comunità è migliorare ancor di più questo trend e votare con consapevolezza”.

“In 20 anni abbiamo fatto grandi passi e possiamo fregarci con orgoglio del dato del 59% di dipendenti donna nei nostri Comuni – le parole di Paola Roma, presidente dell’Associazione Comuni Marca Trevigiana - Ma non solo: siamo cresciuti anche dal punto di vista degli istituti giuridici in favore della conciliazione dei tempi di lavoro. Bene anche il Servizio Civile: il 63% delle iscrizioni 2024 è di ragazze. Ringrazio allora tutti gli attori che hanno permesso la realizzazione di questa giornata!”

“È stata una grande soddisfazione poter presentare l’analisi elaborata dalla Provincia sull’incremento delle amministratrici nella Pubblica Amministrazione – spiega Martina Bertelle, vicepresidente della Provincia di Treviso - il numero complessivo delle amministratrici pubbliche trevigiane (che tiene conto di sindache, vice sindache, assessore o consigliere comunali) ammonta infatti nel 2023 a 687, ovvero al 40% del totale (1.718). Un bel traguardo che auspichiamo migliori sempre più”.

“Le pari opportunità sono funzione fondamentale della Provincia – continua Stefania Sartori, consigliere provinciale delegata alle pari opportunità – è stato un piacere oggi condividere le numerose iniziative che l’Ente sta portando avanti sul tema, insieme all’Associazione Comuni e ad altre realtà, sia con progetti europei, tra cui cito, per esempio, WE.LA.PA- Welfare, Lavoro e Parità e progetto GIRLS - Giovani Innovatrici in Rete, Leader nella Società”, ma anche l’attività del Comitato Unico Garanzia della Provincia, che si occupa direttamente di promuovere le pari opportunità nell’Amministrazione”.

“Oggi ho portato i saluti della Commissione provinciale pari opportunità, ricordando un’iniziativa importante che abbiamo lanciato proprio l’anno scorso, in occasione dell’8 marzo, per prime in Veneto: l’albo provinciale delle associazioni attive sul tema – ricorda Olga Rilampa, presidente della Commissione - che promuove nel territorio appuntamenti ed eventi con l’obiettivo di sensibilizzare la comunità sulle pari opportunità”.

“È stato un piacere partecipare oggi alla conferenza organizzata dalla Provincia e dall’Associazione Comuni Marca Trevigiana, un’occasione per approfondire il ruolo che ricopro come Consigliera di Parità – spiega Tiziana Botteon, Consigliera di Parità della Provincia – ho ricordato come la rete delle consigliere di parità, a livello statale, regionale e locale, sia importante per garantire in modo diffuso la promozione delle pari opportunità, oltre ad assicurare un’azione antidiscriminatoria in ambito professionale: un servizio gratuito a favore di lavoratrici e lavoratori”.

A concludere la conferenza, gli interventi di Maria Rosa Barazza, sindaca Cappella Maggiore e referente Gruppo Privacy e Protezione Civile, Rossella Cendron, Sindaca di Silea e Referente Gruppo Progettazione Europea, Federica Ortolan, sindaca di Carbonera e presidente Consulta sindaci Comprensorio Consorzio Piave, Paola Guzzo, Sindaca Godega di Sant’Urbano e Presidente del Comitato istituzionale del Consiglio di Bacino del’ATO (Ambito territoriale ottimale) per il servizio idrico integrato del Veneto Orientale, l’Onorevole Marina Marchetto Aliprandi, Consigliera Comune di Oderzo e Chiara Cattarin, Vice Sindaca Breda di Piave ed ex volontaria del Servizio Civile Universale.

Conoscere le buone prassi in tema di sicurezza stradale, i possibili rischi in cui si può incorrere alla guida di un mezzo e i consigli utili per prevenire gli incidenti: nell'ambito delle attività di formazione e informazione del Tavolo Sicurezza Stradale della provincia di Treviso, venerdì 22 marzo, dalle ore 9 alle 13.15, si terrà negli spazi dell'Auditorium del Sant'Artemio il convegno "Strade sicure per tutti", a cura di FIAB Treviso in collaborazione con la Provincia. 

L'appuntamento è un'occasione per condividere esperienze e buone pratiche, fornendo un'opportunità di confronto e aggiornamento su infrastrutture viarie, sul rispetto delle norme del codice della strada e su alcune linee guida, di semplice applicazione, per tutelare se stessi e gli altri quando ci si sposta, non solo guidando un'auto o una moto, ma anche in bici o a piedi: focus del convegno, infatti, sono soprattutto gli utenti più vulnerabili della strada, ciclisti e pedoni.

Di seguito il programma completo:

Saluti istituzionali
Stefano Marcon, Presidente Provincia di Treviso
Mario Conte, Sindaco Città di Treviso
Antonio Dalla Venezia, FIAB Veneto

Interventi:

I dati dell'incidentalità nella Provincia di Treviso
Maurizio Veggis, Dirigente Settore Viabilità Provincia di Treviso

L’importanza della formazione e della sensibilizzazione dell’utente della strada. L’esperienza del Tavolo Sicurezza Stradale
Roberto Fava, Consigliere Provinciale, Delega alla Sicurezza Stradale

Le ragioni statistiche delle politiche per la sicurezza stradale
Edoardo Galatola, Esperto in sicurezza stradale, responsabile sicurezza FIAB

La sicurezza della strada in contesto urbano. L'esempio di Bologna e le FAQ
Andrea Colombo, Esperto di mobilità sostenibile e spazio pubblico, Fondazione Innovazione Urbana, Bologna

Copiare dai più bravi. Come moderano il traffico all'estero. Si può fare da noi?
Marco Passigato, Esperto di pianificazione e progettazione di percorsi ciclabili e pedonali, di moderazione del traffico e sicurezza stradale,
coordinatore didattico del corso Esperti Promotori MC di UNIVR

Coffee break

Il toolkit a disposizione dei Comuni per migliorare la sicurezza stradale
Enrico Chiarini, Libero Professionista in Montichiari, Brescia, Settore Strade,
Specializzato in pedonalità, ciclabilità e sicurezza stradale

Esperienze pratiche di moderazione del traffico nella terraferma veneziana
Roberto Di Bussolo, Dirigente del Settore Viabilità Terraferma e Mobilità, Direzione Lavori Pubblici del Comune di Venezia

La strada è segnata. Il PUMS di Treviso e la visione di città
Michela Mingardo e Alessia Barbiero, Ufficio Mobilità del Comune di Treviso

Comunicare la ciclabilità
Elisa Gallo, Giornalista, Consigliera FIAB Italia

Comunicare la strada. Condividere la sicurezza
Gianni Lombardi, Giornalista, Autore di libri e scrittore freelance

Il ruolo del Trasporto Pubblico Locale nella visione integrata di città a misura di persone
Corrado Bianchessi, MOM Mobilità di Marca, Direzione Esercizio

Insegnare la condivisione della strada. Il progetto “Bici SiCura”
Rosangela Lupato, Liceo Duca degli Abruzzi, Treviso

Dibattito Q&A

Modera Susanna Maggioni
Presidente FIAB Treviso APS, Consigliera Nazionale FIAB Italia, Esperto Promotore della Mobilità Ciclistica

 

Per tutte le informazioni e contatti: https://bit.ly/convegno-strade-sicure-per-tutti

Per la campagna “M’illumino di meno” l’Ente rilancia anche il videogioco “Epic-Life: il gioco dell’energia”

Promuovere le buone azioni in materia di sostenibilità ed efficienza energetica, ridurre sprechi e consumi, individuando le migliori strategie per mitigare i cambiamenti climatici: continua l’impegno della Provincia di Treviso in tema di tutela ambientale grazie al progetto “DECA” (Delivering Effective Climate Actions – Realizzazione di Azioni Efficaci per il Clima), che proprio in questi giorni ha ottenuto un finanziamento di 253.710 euro messo a disposizione dal Programma Interreg Europe. Una notizia che arriva proprio nella settimana in cui ricorre la Giornata nazionale del risparmio energetico e degli stili di vita sostenibili (oggi, 16 febbraio), alla quale la Provincia aderisce rinnovando anche la partecipazione alla campagna “M’illumino di Meno”diCaterpillar Radio2. Nell’ambito della campagna, la Provincia ha rilanciato anche il videogioco ““Epic Life – Il gioco dell'energia”, realizzato per nell’ambito del concorso “Green Schools Competition”, dedicato agli studenti e disponibile sul sito www.trevisoscuole.it.

Il progetto “DECA”, coordinato dall’Agenzia per l’energia ENERGAP con il supporto del Comune di Maribor (Slovenia), coinvolge la Provincia di Treviso insieme al Comune di Silea, ad altri stakeholder locali e a numerosi partner europei, prefiggendosi l’obiettivo di individuare politiche e finanziamenti innovativi per l'adattamento climatico, che consentano di ridurre i costi e migliorare l'efficacia dell’approccio ai cambiamenti climatici all'interno delle pubbliche amministrazioni.

Insieme alla Provincia, sono partner di progetto l’Agenzia regionale per l’energia di Tartu (Estonia), la Contea di Kronoberg (Svezia), il Comune di Roermond (Paesi Bassi), il Comune di Ostend (Belgio) e il Comune di Lisbona (Portogallo). Coordinatore di progetto è l’Agenzia per l’energia e il cambiamento climatico di Podravje (Slovenia).

A partire da quest’anno, e per i prossimi quattro anni, i partner del progetto si occuperanno, da un lato, di svolgere una ricognizione dei fondi disponibili a livello europeo per finanziare attività volte a mitigare i cambiamenti climatici e, dall’altro, di attuare specifiche proposte, a livello regionale e locale, per ridurre l’impatto sull’ambiente, individuando le migliori politiche di adattamento climatico a seconda delle esigenze del territorio.

“Proprio oggi ricorre la Giornata nazionale del risparmio energetico e degli stili di vita sostenibili e con grande soddisfazione ci è giunta la comunicazione della vincita di un altro bando europeo, in tema di tutela ambientale, grazie al progetto “DECA” - spiega Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso – dopo il progetto sulla valorizzazione dei parchi naturali, il “Learn Out”, presentato lo scorso novembre al Sant’Artemio insieme al GAL Alta Marca, con questa nuova iniziativa collaboreremo insieme a una squadra di partner europei e locali con l’obiettivo di individuare, innanzitutto, le migliori azioni per mitigare i cambiamenti climatici e, in particolare, mettere in pratica partendo proprio dai nostri territori strategie condivise di riduzione degli sprechi e dei consumi: in una parola, dell’impatto sull’ambiente. Sono tante le iniziative della Provincia di Treviso su questo fronte: ricordo che ogni anno mettiamo a disposizione bandi con incentivi per cittadini, imprese e Comuni, come quelli per sostituire le vecchie caldaie, pulire camini e canne fumarie, riqualificare le aree verdi, smaltire e bonificare le coperture in amianto, tra gli altri, con l’obiettivo di migliorare la qualità dell’aria; realizziamo interventi di riqualificazione energetica degli immobili scolastici superiori, che consentono di risparmiare 1700 tonnellate di CO2 all’anno; infine, sensibilizziamo le nuove generazioni sul tema del risparmio energetico con il concorso Green Schools Competition, che in autunno premierà le scuole superiori aderenti che hanno registrato i minori consumi e ideato i progetti più innovativi. Oggi, in occasione di “M’illumino di meno” abbiamo anche rilanciato sul nostro portale www.trevisoscuole.it il videogioco online “Epic Life – Il gioco dell'energia”, realizzato da Novigos Tecno Srl sempre nell'ambito della Green Schools: un'occasione ludica per conoscere le buone prassi da adottare per risparmiare energia e dare così il nostro piccolo ma grande contributo alla tutela dell'ambiente”.

Un vero e proprio primato a livello nazionale: la Stazione Unica Appaltante della Provincia di Treviso è risultata la più operativa d’Italia per importi appaltati sino a oggi attraverso le gare per lavori e servizi gestite dal Sant’Artemio: dai dati ANAC risulta che dal 2000 al 31 agosto 2023, la Provincia ha appaltato complessivamente circa 5 miliardi di euro. Gli importi sono progressivamente aumentati da quando, dal 2013, la Provincia ha avviato il servizio anche per i Comuni e gli altri Enti del territorio. Solo nel 2023, gli importi appaltati sono stati di 141.638.218 euro, per un totale di 68 gare gestite per appaltare lavori e incarichi, 55 gare per affidare servizi. I dati sono quelli dello studio realizzato dall’Unione Province d’Italia nazionale sulla base dei dati ANAC.

SUA Provincia di Treviso studio UPI nazionale

Nel dettaglio, la Stazione Unica Appaltante della Provincia di Treviso si occupa di gestire le gare d'appalto, in forma singola o aggregata, aggiudicare convenzioni e accordi quadro sulla base del fabbisogno dei Comuni, stilare elenchi di dipendenti pubblici professionisti disponibili alla nomina a commissario tecnico di gara, fornire assistenza giuridico-amministrativa nello svolgimento delle procedure di gara, assistenza tecnica nella redazione e verifica di progetti, seguire la direzione lavori e il collaudo di opere pubbliche. A oggi, sono 91 i Comuni convenzionati alla SUA della Provincia, insieme ad altre 23 realtà tra Ipab, Rsa, Asili, Unioni Montane, Consorzi e Ater, per un totale di 114 Enti che usufruiscono della professionalità e delle competenze dei tecnici della Stazione Appaltante del Sant’Artemio per la complessa gestione delle procedure di gara.

“Un risultato straordinario, frutto di un’esperienza consolidata ma anche e soprattutto della professionalità, unita al costante aggiornamento, degli uffici tecnici della Stazione Appaltante della Provincia – sottolinea Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso - il “modello Treviso” è riconosciuto come virtuoso in tutto il Paese ed è ormai un caso studio che abbiamo avuto il piacere di presentare ai colleghi delle altre Province italiane, in più occasioni, durante le Assemblee di UPI nazionale”.

“Il servizio reso ai territori con le Stazioni Uniche Appaltanti è una chiara dimostrazione del ruolo chiave che le Province rivestono per il sistema Paese – prosegue Marcon - soprattutto a livello locale: mi unisco alle dichiarazioni dell’amico e collega Presidente UPI nazionale Michele de Pascale, che in una nota stampa ieri ha sottolineato come proprio grazie alle Province e alla mole di gare gestite proprio dalle SUA sono state attuate le misure del Pnrr dedicate alla scuola, aggiudicando i lavori e potendo così avviare i cantieri nel rispetto delle tempistiche ministeriali. L’auspicio è che anche questo risultato, della Provincia di Treviso, ma anche di tutte le altre Province, nel rispondere positivamente e con efficienza al nuovo codice degli appalti, sia un motivo in più per accelerare la proposta di riforma che abbiamo avanzato con convinzione anche come UPI Veneto”.

Venerdì 16 febbraio andrà in scena nell’Auditorium della Provincia

Nell’ambito delle iniziative istituzionali per il Giorno del Ricordo, la Provincia di Treviso ha organizzato un appuntamento dedicato alle scuole superiori e aperto alla cittadinanza: venerdì 16 febbraio andrà in scena, nell’Auditorium del Sant’Artemio, lo spettacolo “Mili muoi, l’esodo dei miei” di e con Carlo Colombo, una lettura in chiave teatrale per ricordare le tragiche vicende degli anni della Seconda Guerra Mondiale con il dramma delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata. L’iniziativa vuole essere un’occasione per le studentesse e gli studenti degli istituti superiori della provincia, ma anche per la cittadinanza, di approfondimento storico e interdisciplinare dei tragici avvenimenti che si consumarono tra il 1943 e il 1947.

La rappresentazione affronta con delicatezza e sensibilità lo spinoso tema dell’esodo dai territori dell’Istria e della Dalmazia a seguito dell’instaurazione della dittatura della Jugoslavia di Tito dopo il 1945, vissuta in primis dalla famiglia dell’autore e attore Carlo Colombo. Le vicende storiche vengono proposte attraverso il racconto di storie di fughe via mare e via terra, accompagnato con il pianoforte, l’ekatron e il Toy Piano, canzoni d’epoca e canzoni originali scritte appositamente per questo spettacolo. Lo spettacolo parla di Nori, di Livia, di Tina, donne che aiutate dai loro uomini hanno ricostruito la propria vita lontano dalla terra di nascita a seguito di rocambolesche fughe, rischiose per sé e per i famigliari rimasti.

“Quest’anno per il Giorno del Ricordo abbiamo voluto trattare il drammatico tema delle foibe e dell’esodo dall’Istria e dalla Dalmazia proponendo alle scuole uno spettacolo teatrale, per affrontare l’argomento attraverso la sensibilità artistica di Carlo Colombo – le parole di Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso - rivolgo dunque il mio invito ai dirigenti scolastici, alle studentesse e agli studenti delle scuole superiori del territorio e a tutta la cittadinanza a partecipare allo spettacolo “Mili muoi”, il 16 febbraio, negli spazi dell’Auditorium qui da noi in Provincia, come occasione di riflessione e approfondimento”.

Pressoché invariati i feriti (2.558), coinvolti maggiormente nei mortali over 65 e cittadini tra i 25 e i 44 anni

Sono 57 i decessi stradali registrati nella provincia di Treviso in tutto il 2023, in lieve calo rispetto al 2022 (-10%) e 2558 le persone rimaste ferite in un sinistro: oggi, nella sala Consiglio del Sant’Artemio, viene presentato alla stampa da Provincia e Prefettura il rapporto annuale sull’incidentalità stradale nel territorio, con il bilancio delle rilevazioni effettuate nel corso dell’anno appena passato. In sintesi, emerge una lieve diminuzione della mortalità stradale rispetto al biennio precedente, fuoriuscite autonome a causa della distrazione e scontri frontali restano le prime dinamiche di incidente. Giugno il mese con più incidenti nel 2023, i giorni più critici il sabato e la domenica; la fascia oraria più critica tra le 21 e le 22.

L’analisi, redatta dal Centro di Monitoraggio degli Incidenti Stradali della Provincia di Treviso grazie ai dati raccolti dalle Forze dell’Ordine, coordinate dalla Prefettura di Treviso, e Polizie Locali, permette di tracciare un quadro utile a monitorare la sicurezza della viabilità, le principali cause e dinamiche di incidente e le abitudini dei guidatori nella Marca: quadro che, come ogni anno, sarà inviato a ISTAT per la successiva fase di verifica e certificazione. Novità di quest’anno, a dimostrazione della consolidata sinergia tra la Provincia e la Prefettura, l’elaborazione di un portale web, realizzato dal Centro di Monitoraggio Incidenti del Sant’Artemio a esclusivo uso tecnico, che permette alle agenti di polizia di caricare in maniera uniforme e coordinata le rilevazioni degli incidenti sul territorio, rispondendo così all’esigenza di semplificare le attività di monitoraggio e controllo, soprattutto nei punti viabili più critici.

A presentare il Rapporto, il presidente della Provincia di Treviso, Stefano Marcon, il prefetto di Treviso, Angelo Sidoti, il Comandante della Polizia Stradale, Simone Morello, il Comandante Provinciale dei Carabinieri, Massimo Ribaudo, e il Comandante dei Vigili del Fuoco di Treviso, Giuseppe Costa.

Nel 2023, il Centro registra nel territorio della Marca Trevigiana 50 incidenti mortali, in cui hanno perso la vita 57 cittadini: un numero che dimostra un lieve decremento della mortalità rispetto al biennio precedente, in cui si sono verificati 63 decessi su 59 incidenti (dato 2022 certificato ISTAT) e ancora 63 decessi su 62 sinistri (dato 2021 certificato ISTAT). Confrontando i dati, emerge come a fronte di 10 incidenti in meno nel 2023 rispetto al 2022, la "forbice" tra il numero di vittime e il numero di incidenti stessi sia lievemente maggiore, pur con un numero inferiore di decessi (57 nel 2023, 63 nel 2022), perché purtroppo alcuni incidenti hanno coinvolto gruppi più numerosi di persone all'interno della stessa auto.

Guardando invece ai sinistri con feriti, anche in questo caso si è registrato un miglioramento nel 2023: sono 1971 gli incidenti in cui guidatori e passeggeri hanno riportato lesioni, per un totale di 2558 persone rimaste ferite in seguito al sinistro. Nel 2022, erano stati 2077 gli incidenti con feriti, per 2791 persone coinvolte. Analizzando invece l’andamento complessivo degli incidenti con feriti negli ultimi dieci anni, il 2023 risulta essere l'anno con il numero di persone lese più basso (a esclusione del 2020, da considerarsi però anno "anomalo" per via della pandemia e del lockdown che ha modificato drasticamente la mobilità e le abitudini dei cittadini). Questa diminuzione sembra essere, da un lato, un primo risultato delle capillari attività di sensibilizzazione e informazione alla cittadinanza implementate dalle Istituzioni, dal 2022, con il progetto del Tavolo Sicurezza Stradale siglato in Provincia, sul tema dei rischi alla guida, della prevenzione degli incidenti e della sicurezza stradale per cercare di ridurre il trend dell'incidentalità in aumento negli ultimi anni, insieme all'effetto "shock" a causa dei tragici incidenti che nel 2023, spesso, hanno coinvolto gruppi di giovanissimi.

ll rapporto evidenzia anche i mesi più critici: giugno si conferma il mese più funesto nel 2023, con 9 mortali (nel 2022, era settembre, con 11 mortali): un’anomalia rispetto al decennio 2014-2022, che, in media, registrava a giugno 3 incidenti. L'andamento del 2023 si discosta dalla media del decennio anche nei mesi di luglio e agosto: l'anno scorso si sono verificati infatti meno incidenti mortali rispetto al solito, 1 mortale a luglio (rispetto a una media di 4 incidenti all'anno in quel mese) e 3 ad agosto (rispetto a una media di 5).

I giorni in cui si sono verificati più incidenti mortali nel 2023 sono quelli del fine settimana, il sabato (11 mortali) e la domenica (10 sinistri mortali); seguono il mercoledì, che nel 2023 ha registrato un picco di 10 incidenti mortali rispetto alla media del quinquennio precedente (6 mortali di media registrati solitamente il mercoledì dal 2018 al 2022), il venerdì, anche in questo giorno in cui si sono verificati 9 mortali, e il giovedì, con 8 incidenti mortali nel 2023. Si discostano dalla media del 2018-2022 anche i giorni di inizio settimana: l'anno scorso è stato rilevato un solo incidente mortale di lunedì (rispetto alla media di 7) e uno di martedì (rispetto a una media di 6).

Guardando invece alle fasce orarie in cui si verificano più incidenti, l’analisi della Provincia ha messo in evidenza che l’apice di mortalità si verifica tra le 21 e le 22 (7 incidenti mortali) e, a fronte di una generale diminuzione della mortalità nelle ore notturne e durante la mattinata (eccezion fatta per le fasce orarie 01:00-02:00 e 10:00-11:00) rispetto alla media 2018-2022, si riscontra nel 2023 un generale aumento nelle ore post-meridiane e serali.

Per quanto riguarda le principali dinamiche, anche nel 2023 la più frequente resta la fuoriuscita in solitaria (14 mortali), a testimonianza del fatto che la distrazione alla guida è la causa principale. Seguono gli scontri frontali (8 nel 2023), i laterali (8) e i frontali-laterali (6). Diminuiti invece gli investimenti di pedone, rispetto alla media: 4 investimenti nel 2023, rispetto ai 9 di media del quinquennio precedente.

L'analisi svolta dal Centro di Monitoraggio della Provincia si è focalizzata poi sul rapporto tra le fasce d'età delle persone che purtroppo hanno perso la vita a causa dell'incidente e le principali dinamiche di incidente: nel 2023 le principali vittime della strade sono stati cittadini ultra sessantacinquenni (20), più soggetti a mortalità negli scontri frontali, seguiti dai cittadini dai 25 ai 44 anni (14 vittime), rimasti coinvolti maggiormente in incidenti per fuoriuscite autonome di strada. Guardando invece ai giovani tra i 15 ed i 24 anni (10 vittime nel 2023), le dinamiche di incidente si distribuiscono in modo quasi omogeneo tra scontri frontali-laterali, scontri laterali, tamponamenti e fuoriuscite autonome.

Infine, lo studio ha preso in considerazione il luogo degli incidenti: i sinistri mortali avvengono prevalentemente fuori dai centri abitati, dove solitamente la velocità di guida è maggiore, mentre gli incidenti con feriti si verificano soprattutto in centro abitato, dove la velocità diminuisce ma sembra abbassarsi anche la soglia di attenzione di chi è alla guida dei mezzi, probabilmente per una maggiore distrazione.

Tra le principali violazioni contestate, nel 2023, a seguito di incidente stradale si segnalano: la mancata precedenza (456 violazioni), l'abuso di alcol (201) e il mancato rispetto della distanza di sicurezza (166).

Al fine di prevenire l'incidentalità stradale e monitorare il rispetto delle norme di sicurezza, l'anno scorso sono state svolte, sotto il coordinamento della Prefettura, operazioni specifiche di rafforzamento dei controlli che hanno visto l'impiego di 603 pattuglie delle Forze dell’Ordine, delle Polizie Locali e 1.257 operatori. L’esito di questi controlli ha consentito di accertare 157 casi di guida in stato di ebbrezza, 238 violazioni all’obbligo di indossare la cintura di sicurezza e 42 sanzioni per guida pericolosa.

Il grafico finale mostra l'andamento dei decessi stradali negli ultimi vent'anni: per fermare le stragi sulle strade del territorio, la Provincia di Treviso iniziò nel 1998 un progetto sulla sicurezza stradale per diffondere una vera e propria "cultura della sicurezza", attraverso attività teoriche e pratiche anche nelle scuole superiori, lezioni specifiche rivolte a studentesse e studenti affinché sin da adolescenti apprendessero le principali linee guida per spostarsi tutelando se stessi e il prossimo. L'obiettivo, definito dall'Unione Europea, era quello di dimezzare gli incidenti: a fronte di 151 vittime nel 2000, si passò nel 2010 a 82 vittime. Un buon risultato, su cui c'era e c'è ancora molto da lavorare. Dopo un biennio post-pandemia che ha registrato un aumento del numero di incidenti mortali, i dati del 2023 si attestano ai livelli pre-Covid, mostrando un lieve miglioramento.

“I dati del 2023, elaborati dal nostro Centro di Monitoraggio Incidenti in Provincia, in la collaborazione con la Prefettura, ci mostrano un calo dell’incidentalità del 10% rispetto al 2022 – spiega Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso – nonostante la lieve diminuzione comunque non bisogna mai abbassare la guardia, ma il dato ci fa pensare che gli indirizzi intrapresi, con le attività di sensibilizzazione che da oltre vent’anni la Provincia rivolge agli studenti delle scuole superiori (5000 studenti coinvolti solo l’anno scorso) e, con il progetto del Tavolo Sicurezza Stradale, ai cittadini di tutte le età, stiano cominciando a dare qualche risultato. C’è ancora molto da lavorare e continueremo a farlo, proseguendo la sinergia con le Istituzioni e le Forze dell’Ordine”.

“Massima attenzione alla guida” sottolinea il Prefetto di Treviso, Angelo Sidoti.“I dati a nostra disposizione, la cui raccolta può oggi avvenire praticamente in tempo reale grazie al portale realizzato in collaborazione con la Provincia di Treviso, dimostrano come la maggior parte dei sinistri stradali avvenga a causa di distrazioni e leggerezze che spesso si rivelano fatali. Occorre perciò insistere sull’importanza di rispettare pienamente le previsioni del Codice della Strada, andando a prevenire, anche attraverso controlli coordinati sempre più mirati, quei comportamenti che rappresentano un evidente fattore di rischio per tutti gli utenti della strada”.

“Nel 2023 sono state attivate sul territorio 4130 pattuglie, di cui 1200 lungo la viabilità ordinaria – spiega Simone Morello, Comandante della Polizia Stradale - le pattuglie hanno controllato 22.400 conducenti, 20.500 veicoli, il 28% è stato sottoposto a controllo etilometrico, ovvero 6330 conducenti, di questi il 5% è risultato positivo e quindi in stato di alterazione per alcol o droga, un aumento nel 2023 del 16% rispetto al 2022. Le infrazioni sono diminuite del 3%, ma sono risultate in aumento le infrazioni che attengono alle basilari norme di comportamento, sia per quanto riguarda la velocità, con la guida pericolosa aumentata del 52% e il mancato utilizzo delle cinture, precisamente 3126 le violazioni di questo genere rilevate l’anno scorso”.

Le parole del Col. Massimo Ribaudo, Comandante dell’Arma dei Carabinieri provinciale: “L'impegno dell'Arma dei Carabinieri nel settore della sicurezza stradale in provincia di Treviso è crescente negli ultimi anni, basti pensare che i rilievi di sinistri stradali con persone decedute o ferite operati dalle pattuglie dell'Arma sono aumentati del 10% nel 2023 rispetto al 2022 e il 34% di tale attività su strada è stata svolta dai Carabinieri nei soli fine settimana"

“Sono stati 870 interventi dei Vigili del Fuoco nel 2023, di cui 111 con persone ferite o decedute – ricorda Giuseppe Costa, Comandante dei Vigili del Fuoco – questi numeri si traducono in un grande lavoro per districare dalle lamiere le persone coinvolte negli incidenti stradali. È fondamentale lavorare sulla formazione e sull’addestramento del personale dei Vigili, anche sulla scorta dei nuovi carburanti, i quali incidono di più sui tempi e ci richiedono maggiore tempestività d’intervento”.

Per il Giorno della Memoria, il 27 gennaio 2024, Provincia di Treviso, Prefettura di Treviso e Comune di Treviso hanno organizzato una serie di iniziative per ricordare le vittime dell'immane tragedia della Shoah, con l'obiettivo di condividere con la comunità l'importanza di coltivare la memoria e di ribadire come quanto accaduto negli anni della Seconda Guerra Mondiale, a causa di una follia disumana che non trova alcuna giustificazione, non possa essere in nessun modo dimenticato.
Tre i momenti che si sono susseguiti nella mattinata di sabato 27 gennaio: il primo, nell'Auditorium del Sant'Artemio, un approfondimento sulla Shoah attraverso la lettura di alcuni tra i più significativi fumetti contemporanei, con la voce di Andrea Alfieri, accompagnato da un inquadramento storico a cura dell’Istresco, con la partecipazione di oltre 120 studentesse e studenti del Liceo Duca degli Abruzzi di Treviso e rappresentanti della Consulta provinciale, grazie alla sinergia con l'Ufficio Scolastico Provinciale di Treviso; a seguire, la Cerimonia di consegna delle medaglie d'onore ai familiari dei cittadini trevigiani militari e civili deportati e internati nei lager nazisti, a cura della Prefettura di Treviso.
La giornata è proseguita con due appuntamenti aperti a tutta la cittadinanza: un momento di raccoglimento attorno alle Pietre d'Inciampo nel parco del Sant'Artemio, con la collaborazione del Conservatorio “Steffani” di Castelfranco Veneto e, a chiudere la mattinata, la Cerimonia di deposizione della corona di alloro, alla Caserma “L. Cadorin”, a cura del Comune di Treviso. Ad avviare gli appuntamenti in programma sabato 27 gennaio, a partire dalle 9.15 nell'Auditorium del Sant'Artemio, i saluti delle istituzioni del presidente della Provincia di Treviso, Stefano Marcon, del sindaco del Comune di Treviso, Mario Conte, della dirigente dell'Ufficio Scolastico Provinciale di Treviso, Barbara Sardella, e del Prefetto di Treviso, Angelo Sidoti.

È seguito dunque l'approfondimento storico delle drammatiche vicende della Shoah attraverso un reading di alcuni brani significativi, a cura del lettore Andrea Alfieri, tratti da alcuni tra i più importanti graphic novel a tema a livello nazionale e internazionale. Da “Jan Karski” di Marco Rizzo e Lelio Bonaccorso (Rizzoli), a “L’Inverno D’Italia” di Davide Toffolo (Coconino), passando per “Perlasca” di Matteo Mastragostino e Armando Miron Polacco (Beccogiallo) e ovviamente il capolavoro “Maus” di Art Spiegelman (Einaudi). Il tutto inframezzato da un approfondimento e inquadramento storico su "La persecuzione degli ebrei nella storia del ‘900", a cura dell’Istituto della Storia della Resistenza e della Società Contemporanea (Istresco). Le peculiarità del fumetto, a livello visivo e comunicativo, rappresentano un modo nuovo e sensibile per ripercorre le vicende storiche, divenendo occasione di condivisione e riflessione efficace e contemporaneo con ragazzi e ragazze.

Alle 10.30 si è svolta la cerimonia di consegna delle medaglie d'onore ai familiari dei cittadini trevigiani militari e civili deportati e internati nei lager nazisti, a cura della Prefettura di Treviso.

La seconda parte dell'appuntamento, aperta a tutta la cittadinanza, ha compreso due momenti:

• alle 11.30 il momento simbolico di raccoglimento in prossimità delle Pietre d'Inciampo del Sant'Artemio, nell'esedra situata di fronte all'Edificio 1 di Presidenza, in cui saranno ripercorse brevemente le vicende dei quattro cittadini a cui sono dedicate: Elena Guttman, Polacco Ruggeri Segré Salvatore e Schlesinger Ruth, in seguito strappati alla struttura dalle SS e destinati per il tragico viaggio finale alla Risiera di Sabba e al campo di concentramento di Auschwitz.

Contestualmente, si è svolto il contributo degli studenti, con la collaborazione di Istresco e dell'Ufficio Scolastico Provinciale di Treviso, attraverso una lettura di un brano emozionale e un intervento di Francesco Cucinotta, presidente della Consulta provinciale degli studenti. Ad accompagnare il momento, le musiche del Conservatorio Agostino Steffani di Castelfranco Veneto.

Durante il momento di riflessione attorno alle pietre, sono intervenuti anche la deputata della Repubblica, Marina Marchetto Aliprandi, e Marzio Favero, consigliere regonale.

• alle 12.30, alla Caserma del 33° Reggimento EW Battaglione Falzarego "L. Cadorin" di Treviso, si è svolta la Cerimonia di deposizione della corona di alloro
a cura del Comune di Treviso, presso la lapide che vuole ricordare come dal luglio 1942 al settembre del 1943 la Caserma Cadorin sia stata uno dei campi di concentramento creati dal fascismo per imprigionare civili sloveni e croati, catturati dalle truppe della II Armata di stanza in Slovenia. Nel marzo del 1943 furono invece portati a Monigo alcuni prigionieri di guerra sudafricani e neozelandesi, impiegati in lavori agricoli nelle campagne. Il campo rimase poi attivo fino all’annuncio dell’Armistizio fra Italia e Alleati, salvo poi diventare un campo per profughi gestito dal Governo Militare Alleato. Presenti alla cerimonia le autorità civili e militari.

“Oggi abbiamo ricordato l’immane tragedia accaduta in quegli anni, con il dramma della Shoah e della persecuzione, a causa di una follia disumana: un fondamentale passo, condiviso con gli studenti e le istituzioni, per ribadire con profonda convinzione come simili atrocità non debbano e non possano mai trovare giustificazione alcuna – le parole di Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso – condividere anche con le giovani generazioni l’importanza di coltivare la memoria è un significativo passo verso l’acquisizione di una maggiore consapevolezza e senso di responsabilità”.

“Le istituzioni si sono unite in una giornata di riflessione, raccoglimento, memoria– afferma il sindaco di Treviso Mario Conte – È importante portare avanti questi momenti per rafforzare, anche nelle nuove generazioni, la cultura della memoria, del rispetto e della conoscenza affinché tutti possano avere piena conoscenza di quello che è stato e che non deve accadere più. Prevedere più momenti nell’arco della giornata è stato un modo per dare più strumenti possibili per l’approfondimento e la condivisione che si aggiungono così alle cerimonie di commemorazione”.

“Condividere con le studentesse e gli studenti la riflessione sul significato di “coltivare la memoria”, nel contesto delle iniziative istituzionali, è un’occasione importante per il loro percorso di crescita individuale, come cittadini più responsabili - le parole di Barbara Sardella, dirigente dell'Ufficio Scolastico Provinciale - acquisire conoscenza e consapevolezza della tragedia della Shoah è il primo passo per ribadire, insieme, che simili atrocità non trovano mai giustificazione e non possono, non devono ripetersi”.

Nel suo indirizzo di saluto il Prefetto di Treviso, Angelo Sidoti, ha dapprima ricordato i decorati, internati militari "che rimasero fedeli alla Patria e preferirono la sofferenza della prigionia negli stalag pur di non prendere le armi al servizio del regime nazi fascista". Infine, il Prefetto ha esortato i tanti studenti presenti a coltivare il ricordo delle atrocità della shoah "costruendo le idee per il futuro sulla concretezza della cultura, sulla solidità della storia, affermandole con la forza della ragione, senza farsi affascinare da falsi miti e da pregiudizi manipolatori delle coscienze".

“Coinvolgere studentesse e studenti del Conservatorio Agostino Steffani di Castelfranco Veneto nella preparazione di musiche che accompagnino le iniziative per il Giorno della Memoria al Sant’Artemio è stato un modo di rendere ancor più partecipi le nuove generazioni al valore della memoria, avendo cura del suo significato – spiega Paolo Troncon, direttore del Conservatorio Steffani di Castelfranco Veneto - Un orgoglio poter collaborare attivamente con la Provincia e le Istituzioni per questo appuntamento, che vedrà raccolta attorno alle pietre d’inciampo la comunità”.

“Raccontare le storie di questi protagonisti che hanno vissuto la tragedia “per non dimenticare” è soltanto una prima parte del “fare memoria” – spiega Chiara Scinni, presidente dell’Istresco – Per rendere la memoria viva e trasformarla in uno strumento di responsabilità si deve agire nel tempo presente affinché i meccanismi dell’odio e della disumanizzazione non si ripetano. Ed è questo il messaggio che il Giorno della Memoria vuole indicare”

93 specie assistite, tra cui anche lupi, ghiri, tassi, lepri, civette, merli e scoiattoli

Oltre duemila interventi di soccorso agli animali selvatici in difficoltà sul territorio provinciale nel 2023: la Provincia di Treviso ha redatto il bilancio dell’attività del Centro di Recupero Fauna Selvatica svolta l’anno scorso e il risultato sono 2.184 interventi, per un totale di 2.387 animali recuperati appartenenti a 93 specie differenti. Di questi, 2092 gli esemplari gestiti direttamente all'interno del Centro nel corso del 2023, con cure e medicazioni specifiche.

Il Centro di Recupero Fauna Selvatica è gestito dalla Provincia di Treviso, 7 giorni su 7 e 24 ore su 24, nell'ambito delle funzioni di tutela dell'ambiente e degli animali selvatici del territorio. Si occupa di recuperare gli animali selvatici feriti e in situazioni di difficoltà sul territorio provinciale, svolge tutti gli accertamenti e le cure necessari per riportarli in natura in sicurezza e salute, secondo le indicazioni del veterinario responsabile. È diretto dalla Polizia Provinciale con la collaborazione delle Guardie per l'Ambiente della Regione Veneto.

Hanno partecipato alla conferenza stampa di oggi Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso, Maria Teresa Miori, dirigente del settore Polizia provinciale, Marco Martini, direttore veterinario del CRAS incaricato dalla Provincia, Francesca Tognon, infermiera veterinaria e Luciano Rocchino, referente delle Guardie per l’Ambiente.

Nel dettaglio, nel 2023 sono stati soccorsi 2.387 animali: al momento della segnalazione di un animale in difficoltà, gli agenti di polizia provinciale e gli operatori delle Guardie per l’Ambiente incaricati del CRAS della Provincia, sulla base delle indicazioni del personale medico, analizzano e valutano il caso, recandosi sul luogo indicato dal cittadino che ha segnalato la presenza dell’animale e occupandosi di effettuare il recupero. Il dato complessivo di 2.387 animali soccorsi comprende tutte le attività svolte, anche quei casi in cui l’animale oggetto di recupero, a seguito di un’opportuna valutazione sul posto, viene lasciato in libertà poiché privo di lesioni o condizioni invalidanti. Anche in questa situazione, gli operatori assistono l’animale in loco, svolgendo tutte le verifiche e le operazioni necessarie per liberarlo in condizioni di sicurezza.

Tra le 93 specie assistite l’anno scorso, 8 le più frequenti: al primo posto il riccio, con 517 esemplari recuperati, al secondo il merlo, 332, al terzo la tortora dal collare, 179, al quarto il colombaccio, 124, al quinto il rondone comune, 114, al sesto la civetta, 91, al settimo il germano reale, 80, e infine, all’ottavo, la lepre europea, 77 esemplari soccorsi.

Guardando invece ai principali motivi che rendono necessario il recupero, le cause più frequenti risultano essere la giovane età (786 esemplari), in cui rientrano tutti i casi in cui è stata verificata l’effettiva assenza delle cure genitoriali, oppure le condizioni di vulnerabilità durante i primi giorni fuori dal nido. Nel secondo caso, l’intervento si è quasi sempre concluso con il riposizionamento nella zona più sicura adiacente al ritrovamento. La seconda causa più frequente nei casi di segnalazione riguarda lo stato di debilitazione dell’animale provocata da patologie, di tipo parassitario, virale o batterico: rientrano in questo caso 485 recuperi. Tra le motivazioni più frequenti anche la presenza di traumi (447 gli animali soccorsi per questo aspetto), come fratture e lesioni di vario genere, così come la predazione da parte di cani, gatti e corvidi (412 recuperi), e gli investimenti stradali (348 recuperi). Infine, la sesta causa più frequente riguarda la presenza di larve della mosca carnaria negli animali ritrovati in difficoltà (89 recuperi).

Il CRAS della Provincia di Treviso è a supporto anche della Polizia provinciale di Belluno, che usufruisce di una convenzione specifica con il Centro per le attività di recupero e cura. Nel 2023, sono stati 24 gli esemplari assistiti al CRAS provenienti dal territorio bellunese: 4 gheppi, 3 ghiri, 2 allocchi, 2 poiane, 2 gruccioni, 2 tassi, 2 assioli, 1 gracchio alpino, 1 lupo, 1 scoiattolo rosso, 1 rondone comune, 1 cuculo, 1 pigliamosche, 1 picchio verde.

Per segnalare la presenza di animali in difficoltà e ricevere opportune indicazioni dal personale medico del Centro di Recupero Animali Selvatici della Provincia di Treviso, i cittadini possono telefonare al numero: 320 432 0671 attivo 24 ore su 24 e 7 giorni su 7.

“Un’intensa attività nel 2023 che ha visto oltre 2000 recuperi grazie allo straordinario lavoro della squadra provinciale del CRAS formata da Polizia provinciale, Guardie per l’Ambiente e personale medico veterinario – sottolinea Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso – l’esperienza negli anni ci ha resi punto di riferimento per tutto il territorio regionale, in particolare con la Provincia di Belluno che fruisce di una convenzione per avere supporto medico nelle operazioni di recupero. Come Provincia stileremo delle linee guida, una sorta di vademecum, con le indicazioni da seguire nel caso in cui ci si imbatta in un animale, come evitare di toccarlo o spostarlo, quali aspetti osservare per capirne le condizioni e tutti altri semplici accorgimenti a cui prestare attenzione. Condivideremo questo vademecum anche con i Comuni, in modo che possano affigerlo negli spazi dedicati o pubblicarlo sul proprio sito, così da diffonderlo tra i cittadini”.

“È un orgoglio dire che il nostro CRAS è diventato davvero un punto di riferimento per il territorio – le parole di Maria Teresa Miori, dirigente della Polizia provinciale – l’esperienza dei nostri collaboratori è straordinaria, gestire così tanti casi non è affatto semplice. La soddisfazione più grande è quando riusciamo a soccorrere un animale e vedere il suo percorso di recupero al Centro, grazie alle cure mediche e alle fasi di reimmissione in natura propedeutiche alla sua liberazione: superato positivamente questo percorso, vedere come gli esemplari curati rientrino nel loro habitat è una grande gioia”.

“Sono stati numerosissimi gli interventi, ma se devo citarne uno in particolarmente ricordo con piacere il caso della lupa Elsa – ricorda Marco Martini, veterinario del CRAS – dopo l’investimento stradale e il recupero in territorio bellunese, abbiamo ospitato la lupa al Centro della Provincia per tutte le cure necessarie. Presentava molteplici fratture, non era un caso semplice. Eppure ha risposto positivamente all’intervento medico e nella primavera dell’anno scorso l’abbiamo liberata nella sua area d’origine, in provincia di Belluno. Grazie al monitoraggio effettuato dall’Università di Sassari, che su indicazione della Regione Veneto è incaricata nell’ambito di un progetto di ricerca proprio sui lupi, abbiamo appreso che mesi seguenti ha percorso oltre 100 km, tornano al suo stato selvaggio in piena salute”.

“Le Guardie per l’Ambiente si occupa della fase vera e propria di recupero – spiega Luciano Rocchino, referente delle Guardie – siamo operativi 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 e, al momento della segnalazione da parte dei cittadini al numero del CRAS, ci rechiamo sul luogo del ritrovamento ed effettuiamo il recupero nel giro di un paio d’ore. Invitiamo chiunque si imbatta in un animale in difficoltà dunque a contattarci al numero 320 432 0671 per segnalaci la presenza di un cucciolo selvatico o di un animale in stato critico prima di effettuare in autonomia qualsiasi “passo”, perché potrebbe essere quello sbagliato. La squadra del CRAS della Provincia è a disposizione”.

In vista del Giorno della Memoria, il 27 gennaio 2024, Provincia di Treviso, Prefettura di Treviso e Comune di Treviso organizzano una serie di iniziative per ricordare le vittime dell'immane tragedia della Shoah, con l'obiettivo di condividere con la comunità l'importanza di coltivare la memoria e di ribadire come quanto accaduto negli anni della Seconda Guerra Mondiale, a causa di una follia disumana che non trova alcuna giustificazione, non possa essere in nessun modo dimenticato.

Sabato 27 gennaio, a partire dalle 9.15, Autorità e studenti delle scuole superiori del territorio si riuniranno nell'Auditorium del Sant'Artemio, sede della Provincia di Treviso (Via Cal di Breda, 116, Treviso), per approfondire il contesto storico delle drammatiche vicende della Shoah attraverso un Reading di alcuni brani significativi tratti dalle tavole a fumetti di alcuni artisti contemporanei, a cura del lettore Andrea Alfieri; ad accompagnarlo, anche l'inquadramento storico su "La persecuzione degli ebrei nella storia del ‘900", a cura dell’Istituto della Storia della Resistenza e della Società Contemporanea Istresco.
Le peculiarità del fumetto, a livello visivo e comunicativo, rappresentano un modo nuovo e sensibile per ripercorre le vicende storiche, divenendo occasione di condivisione e riflessione efficace anche con i più giovani.
A questa prima parte della mattinata, segue alle 10.30 la cerimonia di consegna delle medaglie d'onore ai familiari dei cittadini trevigiani militari e civili deportati e internati nei lager nazisti, a cura della Prefettura di Treviso.

La seconda parte dell'appuntamento è aperta a tutta la cittadinanza e comprende due momenti:
• alle 11.30 segue un momento simbolico di raccoglimento in prossimità delle Pietre d'Inciampo del Sant'Artemio, in cui saranno ripercorse brevemente le vicende dei quattro cittadini trevigiani a cui sono dedicate. Contestualmente, ci sarà un contributo degli studenti, con la collaborazione di Istresco e dell'Ufficio Scolastico Provinciale di Treviso, accompagnati dalle musiche del Conservatorio Steffani Castelfranco Veneto.
• alle 12.30, alla Caserma del 33° Reggimento EW Battaglione Falzarego "L. Cadorin" di Treviso, si terrà la Cerimonia di deposizione della corona di alloro, a cura del Comune di Treviso.

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